Crescita sostenuta per il gruppo illimity nei primi nove mesi del 2023, con un risultato di gestione in progresso del 35% a 125,4 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e crediti alla clientela in aumento del 27% a 4,2 miliardi (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti).
L’utile netto del periodo ha invece raggiunto i 75 milioni di euro (+48%), grazie anche alla diversificazione delle proprie attività in segmenti e comparti del mercato delle pmi a diversa ciclicità. All’incremento dell’utile ha contribuito anche la valorizzazione della tecnologia, che ha permesso alla banca di siglare un’importante partnership con Engineering relativa alla propria piattaforma IT.
illimity ha inoltre confermato la guidance sui profitti per il 2023, dopo aver fissato in occasione della prima trimestrale il target per l’utile netto oltre i 100 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel complesso l’apporto dato dalla divisione distressed credit ha subìto una contrazione nei primi nove mesi, con proventi da posizioni chiuse pari a 24,2 milioni di euro rispetto ai 45,3 milioni di euro del pari periodo 2022, rispecchiando un mercato dei crediti distressed meno dinamico rispetto allo scorso anno in particolare nei primi sei mesi di quest’anno. Tuttavia, tenendo conto delle rivalutazioni su crediti distressed positive per 13,3 milioni di euro registrate a fronte di offerte vincolanti ricevute per l’acquisto di alcuni portafogli di npe, il dato complessivo si posizionerebbe di poco sotto il livello raggiunto lo scorso anno.
Diverso invece lo scenario su base trimestrale, avendo la divisone distressed credit registrato, tra luglio e settembre, un forte aumento della redditività, con un utile al lordo delle imposte in crescita del 34% a 26,7 milioni, unitamente ad una marcata accelerazione della business origination pari a 232 milioni di euro, concentrata sui segmenti UTP e asset based financing, quasi triplicando i volumi registrati nel trimestre precedente (64 milioni di euro).
Nei nove mesi i profitti da operazioni distressed credit chiuse sono risultati pari a 24,2 milioni di euro; unitamente alle rivalutazioni su crediti npe derivanti da offerte vincolanti, il dato complessivo raggiungerebbe il livello dei primi nove mesi del 2022 (pari a 45,3 milioni).
Sempre nei nove mesi, i ricavi sono aumentati a 282 milioni (+ 21%, si veda qui il comunicato stampa), con una forte crescita sia del margine di interesse (+27%) trainato dall’aumento dei crediti verso clientela (+27%), sia delle commissioni nette (+22%) che hanno beneficiato dello sviluppo delle attività di credito e di servicing. La voce “altri oneri/proventi di gestione” è invece stata pari a 58,6 milioni di euro e recepisce il ricavo derivante dalla finalizzazione della partnership, pari a 54 milioni di euro.
Il portafoglio di npe si è invece attestato a 1,7 miliardi di euro, in crescita del 27% (a/a) e con un diverso mix che vede in calo la componente di npl dal 46% al 27% a favore di UTP e asset based financing.
Il risultato di gestione è stato pari a 125,4 milioni di euro (+35%), mentre su base trimestrale il dato si attesta a 26,9 milioni di euro (+20%) escludendo il ricavo della partnership relativa alla piattaforma IT. Al 30 settembre 2023, gli attivi della banca sono pari a 6,8 miliardi di euro in aumento del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
All’interno di questo aggregato, i crediti netti verso la clientela e investimenti sono pari a 4,2 miliardi in crescita del 27% (a/a), trainati dal business della divisione growth credit e Investment Banking. Il dato è stabile rispetto al trimestre precedente in quanto l’aumento dei volumi dovuto alla nuova business origination è stato sostanzialmente compensato dalle cessioni di investimenti npe.
Solida anche la posizione patrimoniale, con un coefficiente CET1 phased-in al 14,75% (14,70% fully loaded), che presenta un ampio buffer rispetto al requisito SREP. Il Total Capital Ratio si è invece attestato al 19%.
Con riferimento alla qualità del credito, le posizioni deteriorate organiche lorde sul business originato da illimity dall’inizio della sua attività ammontano a circa 138,7 milioni di euro, per un rapporto tra crediti deteriorati lordi organici e crediti lordi organici totali del 4,8% (npe ratio lordo organico), rispetto al 4,7% del secondo trimestre. Escludendo le esposizioni assistite da garanzie statale, l’npe ratio si conferma all’1,3% (in linea con il trimestre precedente), composto per la maggior parte da esposizioni in fase attiva di ristrutturazione.
La posizione di liquidità della banca si conferma molto robusta attestandosi a oltre 900 milioni di euro e rimarrà disponibile per essere impiegata a finanziare la pipeline di nuovi volumi di business.
Corrado Passera, ceo e fondatore di illimity, ha commentato i conti, affermando che “i risultati confermano il costante trend di crescita che Illimity ha saputo esprimere sin dalla sua nascita, pur mantenendo un profilo di rischio contenuto”.
“L’utile netto dei primi nove mesi – ha continuato Passera – ha già raggiunto il livello dell’intero anno 2022, grazie alla crescita del core business che nel terzo trimestre ha messo a segno una ulteriore forte accelerazione e alla partnership sulla nostra piattaforma IT che ha permesso di aprire un’ulteriore area di ricavi. Nel credito e servizi alle pmi abbiamo, infatti, registrato un trimestre record”.
Guardando al solo terzo trimestre, l’utile netto di 22,8 milioni di euro è stato caratterizzato da un’accelerazione della redditività del core business. Il risultato della gestione operativa – al netto dei ricavi generati dal nuovo accordo sulla piattaforma IT, pari a 54 milioni di euro, contabilizzati nel secondo trimestre 2023 – evidenzia un aumento del 20% rispetto al precedente trimestre. In particolare, l’aggregato composto dal margine di interesse e da commissioni nette è in crescita del 3% su base trimestrale, mentre i costi operativi risultano in diminuzione del 9%.
Le rettifiche su crediti organici sono pari a 1,7 milioni di euro, in netto calo (-47% t/t) rispetto a 3,1 milioni di euro registrati nel trimestre precedente, riflettendo un trend nella qualità del credito resilente che ha visto flussi di nuovi NPE trascurabili.
Il risultato del trimestre beneficia inoltre di rivalutazioni su crediti distressed positive per 13,3 milioni di euro a fronte di offerte vincolanti ricevute per l’acquisto di alcuni portafogli di npe. L’utile ante imposte è stato pari a 34,3 milioni di euro in crescita organica del 150% rispetto al trimestre precedente (13,7 milioni di euro, valore al netto dei ricavi relativi al nuovo accordo sulla piattaforma IT).
Con riferimento alle divisioni di core business, il comparto pmi (Growth Credit e Investment Banking) ha confermato il positivo trend in atto, registrando un trimestre record sotto il profilo della redditività con un utile al lordo delle imposte in crescita del 62% t/t.
La divisione growth credit ha confermato il trend positivo in atto registrando un trimestre record in termini di redditività, con un utile ante imposte pari a 26,3 milioni di euro, in aumento del 42% (t/t). Il dato porta l’utile ante imposte dei primi 9 mesi del 2023 ad assestarsi a 63,1 milioni di euro sostanzialmente raddoppiato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+96% su base annua). I ricavi sono cresciuti del 53% a/a, trainati dal margine di interesse, più che raddoppiato rispetto ai primi nove mesi del 2022, grazie alla crescita dei volumi e all’effetto positivo del rialzo dei tassi di mercato.
Ricordiamo che ad agosto, dopo l’ingresso nel capitale di Crescitalia Servizi Imprese srl, annunciato lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez), Confidicoop Marche, Confeserfidi e Garanzia Etica hanno avviato un’operazione di cartolarizzazione di crediti performing alle pmi da loro originati e garantiti sino a un ammontare complessivo di 150 milioni di euro. L’operazione è stata strutturata da illimity Bank, attraverso la propria Divisione investment banking, unitamente alla stessa CrescItalia Servizi Imprese, fintech advisor indipendente che opera come arranger e servicer per tutti coloro che supportano il mondo delle pmi italiane tramite veicoli e soluzioni finanziarie alternative e complementari al tradizionale canale bancario (si veda altro articolo di BeBeez).
La divisione investment banking riporta il miglior trimestre di sempre dall’inizio dell’operatività, con una business origination pari a 100 milioni di euro, in aumento dell’82% su base trimestrale, con una robusta pipeline di oltre 100 milioni di euro di nuove iniziative. I volumi si attestano a 278 milioni di euro riflettendo un forte incremento rispetto ai primi nove mesi del 2022 (+157%).
Quanto a illimity sgr, nei primi nove mesi ha registrato un utile ante imposte di 1,3 milioni di euro, in netto aumento rispetto al breakeven raggiunto nello stesso periodo dell’anno precedente, trascinato dalle commissioni nette in crescita a 3,7 milioni di euro, in aumento del 85% dall’anno prima.
L’aumento della redditività è stato guidato dalla crescita delle masse totali in gestione, che hanno superato i 450 milioni di euro, con un incremento del 60% rispetto ai primi nove mesi del 2022 e che si preveda aumenti in futuro a seguito del lancio di nuovi fondi.
Infine, i risultati della divisione digital (ex Divisione Chief Information Officer, CIO), che comprende tutte le attività riguardanti la gestione e sviluppo dell’architettura IT della Banca e la piattaforma di funding nei primi nove mesi dell’anno hanno beneficiato della contabilizzazione del corrispettivo di 54 milioni di euro relativo alla partnership con il già citato Gruppo Engineering al secondo trimestre 2023. L’utile ante imposte dei primi nove mesi dell’anno si attesta quindi a 24,1 milioni di euro, rispetto ad una perdita di 7,8 milioni primi nove mesi dello scorso anno.
Quanto alla proptech Quimmo, conta un patrimonio in gestione è pari a circa 2,2 miliardi di euro, di cui circa il 92% proviene da attività non-captive. Quimmo domina il mercato giudiziario, dove la sua quota di mercato è cresciuta dal 10% del 2021 al 17% di questi primi nove mesi dell’anno e continua a muoversi rapidamente nel mercato libero, forte della recente partnership siglata con COIMA che ha visto l’entrata di quest’ultima nell’azionariato di Abilio (società a cui fa capo Quimmo) con una partecipazione pari al 18% del capitale della stessa. La società ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un risultato ante imposte negativo per 3,5 milioni, previsto in miglioramento a seguito dei benefici derivanti dall’entrata nel mercato libero e dell’attesa accelerazione del mercato giudiziario a fronte dell’aumento in atto delle procedure concorsuali.
Per quanto concerne infine Hype, joint venture con Fabrick – Gruppo Sella, ha confermato la sua posizione di leadership tra le fintech retail nei primi nove mesi del 2023, con una base clienti di 1,8 milioni in crescita dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le transazioni del periodo in considerazione sono aumentate del 31% raggiungendo i 96 milioni, rispetto ai 73 milioni dell’anno precedente. Il margine di contribuzione è aumentato significativamente a 12,3 milioni di euro, da 1,5 milioni di euro al 30 settembre 2022. I ricavi lordi, comprensivi del margine di interesse, si sono invece attestati a a 27,5 milioni di euro in crescita del 94% (a/a), con un margine di contribuzione con clientela salito a 12,3 milioni di euro9 (7,2 milioni di euro al 30 settembre 2022). La società ha chiuso i primi nove mesi con un risultato netto negativo di 6,1 milioni, con la quota di pertinenza illimity pari a 3 milioni di perdita netta pro-quota, in miglioramento rispetto al risultato negativo di 5,4 milioni di euro dei primi nove mesi del 2022.